Covid, 50 chiamate al giorno per le Usca. Ausl: “Non abbassare la guardia”

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Aumentano le chiamate alle Usca che in media sono passate da 30 a 50 al giorno. Paradossalmente l’estate scorsa aveva regalato una tregua a lungo accarezzata dopo i rigori del lockdown e a luglio uscivano solo due squadre al giorno delle celebrate Unità sanitarie di continuità assistenziale, ora sono quattro o cinque le squadre impegnate al giorno, lavorano sette giorni su sette e ad agosto appena iniziato sono già affaticate, spiega Anna Maria Andena, dirigente del Distretto cittadino Ausl e in prima fila nell’organizzazione del contrasto al Covid dall’anno scorso.

C’è stato anche di recente un piccolo focolaio nell’Alta Val Tidone “ragazzini di rientro dalle vacanze hanno seminato il contagio, ma niente di severo”. Per Andena l’andamento crescente fa pensare che la gente faccia meno attenzione, l’estate scorsa era più alta la soglia, la paura più tangibile, si stava più cauti. L’appello che si ripete, forse mai abbastanza, è presto detto: “non abbassiamo la guardia, il vaccinato è in condizione di protezione ma non è comunque esente da possibilità di veicolare il virus”.

Dietro il rave organizzatori francesi: “Qui non puniti”. “Ketamina 5 euro, Lsd 10”: il mercatino nel rave di Viterbo

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Rave di Viterbo: ora che il “Teknival Space Travel”, il party illegale da 10.000 partecipanti iniziato il 13 agosto e che si è protratto per più di cinque giorni nel Viterbese, vicino al lago di Mezzano, si è finalmente concluso, emergono nuovi elementi a chiarire quanto accaduto negli ultimi giorni. Il bilancio era già piuttosto raccapricciante: carcasse di cani sparse qua e là, due denunce per violenza sessuale, un parto, dispersi, persone in coma etilico e, infine, due vittime. L’intervento delle forze dell’ordine è arrivato ieri all’alba: sono state richiamate unità cinofile, Polizia, Guardia di finanza, Carabinieri, venti mezzi blindati e un elicottero a sorvolare la zona. Ma la maggior parte dei partecipanti, oramai, si era allontanata dalla zona durante la notte.

L’intervento di sgombero è ritardato per volontà del questore di Viterbo, Giancarlo Sant’Elia, consapevole che operazioni troppo violente avrebbero potuto mettere in serio pericolo l’incolumità dei partecipanti. Ma, nei giorni scorsi, il questore aveva comunque fatto sapere di aver aperto con gli organizzatori dell’evento, un gruppo di francesi, “una trattativa per chiudere questa storia nel modo più indolore possibile”. Perché i francesi organizzerebbero gli enormi party abusivi proprio in Italia? A quanto pare per l’impossibilità di tenere in Francia eventi di questo tipo.

Rave di Viterbo: in Italia la Cassazione ha definito “non perseguibili” i party illegali

In Italia la possibilità di essere puniti è molto più bassa rispetto a quella che c’è in Francia, dove i controlli sono serratissimi: stando a quanto riportato da La Repubblica, molti partecipanti sono stati respinti a Nizza dalla gendarmeria francese, così lo sguardo si è spostato su Valentano. Inoltre, in Italia la Cassazione ha sentenziato che i party illegali non sono perseguibili, mentre in Francia si finisce in tribunale. Anche se è difficile trovare gli organizzatori, in Provenza un procuratore ha condannato alcuni partecipanti perché, anche se non si poteva dimostrare che fossero gli organizzatori, avevano comunque “contribuito alla riuscita dell’evento”.

Nel nostro Paese, invece, gli organizzatori di rave possono agire come fantasmi attraverso Telegram: si sceglie un luogo, una data, si comincia a far circolare la voce all’interno di gruppi chiusi, ovvero canali a cui si accede dopo essere stati aggiunti dal creatore o con un link di invito, e il gioco è fatto. Poi, rimane solo da festeggiare, ma non è detto che gli organizzatori siano presenti al rave: in breve, trovarli risulta quasi impossibile. Tanto che i francesi del rave di Valentano già in passato avevano provato a organizzare altri party illegali in Italia.

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Rave di Viterbo: tutte le feste abusive dell’organizzazione francese

La riuscita o il fallimento del rave non dipende tanto dall’essere “beccati” o meno dalle forze dell’ordine, che raramente riescono a impedire l’organizzazione di questi party, ma dal numero di persone che si riesce a radunare. I francesi dell’evento di Valentano, che costituiscono quasi un’ “Internazionale dei rave”, sono gli stessi che hanno organizzato il party vicino Pisa un mese fa, a cui hanno partecipato ben 5.000 persone, anche se non sempre è andata bene per loro: la festa di Brescia, ad esempio, è stata un flop. Ad Alessandria, invece, tre giorni fa le forze dell’ordine sono riuscute a bloccare un camion che trasportava amplificatori e un palco da montare: il rave è stato così sventato. Così come sono stati sventati i tentativi in Germania, Belgio e Bretagna, a Redon, dove “la polizia ha caricato quasi subito”.

Oltre al fascicolo aperto dalla procura di Viterbo per la morte del 24enne Gianluca Santiago, adesso un’altra indagine potrebbe scattare per individuare gli organizzatori dell’evento. Ma non sarà semplice identificarli tra le migliaia di partecipanti. L’unica cosa certa è che sarebbero alcuni gruppi stranieri ad aver fatto partire la festa illegale: nel momento della trattativa, le forze dell’ordine hanno dialogato con 8 gruppi diversi a maggioranza francese, ma c’erano anche italiani. Per paura di guai con la legge, nessuno si presenta però come “organizzatore”, ma al massimo come “portavoce”. L’indagine non sarà semplice per la Questura.

Rave di Viterbo, un partecipante: “Listini prezzi delle sostanze sulle auto: Ketamina 5 euro, Lsd 10”

Nel frattempo, sono emersi ulteriori dettagli sul rave party di Valentano. Al Corriere è arrivata la testimonianza di Andrei, 24enne italo-romeno che ha partecipato al raduno, e che ha affermato come al rave fosse presente una vera e propria organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, una sorta di “mercatino della droga” a cielo aperto. Tanto che il 18 agosto, un albanese residente a Novara era stato arrestato al casello di Chiusi (Siena) per aver trasposrtato 7 etti di droghe (cocaina, hashish, marijuana), dirette proprio al rave di Viterbo. Andrei ha raccontato:

Sulle auto erano stati allestiti cartelli con i prezzi delle sostanze. Chetamina: 5 euro. Lsd: 10 euro. E via così. Poi c’erano i “laboratori” della riduzione del danno, dove le sostanze venivano preventivamente analizzate per non correre rischi inutili.

Poi, Andrei ha dichiarato le intenzioni future degli organizzatori: il prossimo raduno musicale abusivo si svolgerà l’1 settembre in Albania, ma il luogo preciso ancora non si conosce. I partecipanti vengono contattati tramite Telegram, Whatsapp o volantini cartacei. Per l’ultimo rave, quello di Valentano, Andrei spiega di essere stato contattato il giorno prima: “Il giorno prima di Valentano mi è stato detto di trovarmi a Chiusi a mezzanotte e avrei avuto l’indirizzo preciso”. Il bilancio, oggi, non è dei migliori: il luogo che ha ospitato il rave, 30 ettari di territorio immersi nella natura, è stato quasi distrutto. Il campo, dopo la falciatura di fine giugno, era a riposo in attesa della nuova semina: ora è una discarica a cielo aperto, con rifiuti, escrementi, tende e sacchi a pelo abbandonati. Il proprietario, Camilli, è ragionevolmente arrabbiato: “Hanno fatto uno schifo per divertirsi alle nostre spalle, distruggendo il lavoro di decine di persone”. E nessuno, forse, pagherà.

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Olimpiadi, atletica: Weir in finale nel peso. Dal Molin in semifinale nei 110 hs

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Italvolley, contro l’Argentina è dentro o fuori

Comincia la rumba delle partite senza domani per l’Italia del volley: alle 17 locali, le 10 in Italia, la nazionale maschile affronta nei quarti l’Argentina per inseguire la settima semifinale consecutiva ai Giochi. Sarebbe la conferma di una continuità ad altissimo livello cui manca solamente la consacrazione dell’alloro a cinque cerchi. Azzurri favoriti, ma il primo appuntamento del torneo in cui perdere significa andare a casa rappresenta sempre un’incognita dal punto di vista psicologico. E poi l’Argentina ci conosce bene: De Cecco a Civitanova e Sole a Perugia hanno giocato da noi l’ultima finale scudetto e tanti ex del nostro campionato indossano la casacca albiceleste. Per questo il c.t. Blengini manifesta cautela: “In un quarto di finale olimpico, la prima gara da dentro o fuori, credo sia superfluo sottolineare l’importanza delì’approccio. La fase preliminare ha dimostrato ciò che già sapevamo: il torneo è difficile, il livello tecnico è notevole. Conosciamo gli avversari, un gruppo con grandi individualità che è arrivato qui a Tokyo nel pieno della sua maturità”. Per Italia e Argentina quello di oggi è il terzo confronto in stagione dopo quello in VNL (Rimini 9 giugno 3-0 per l’Italia) e i due test match disputati a Cisterna di Latina il 10 e 11 luglio (3-1 e 3-0 sempre in favore degli azzurri). Nel complesso, invece, sono 55 i precedenti (40 successi Italia); i confronti diretti tra le due squadre ai Giochi Olimpici sono invece cinque: Atlanta 1996, Sydney 2000 (due volte), Atene 2004, Londra 2012.