Afghanistan, Pontecorvo: “Insoddisfatto, ma coscienza pulita”
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“Insoddisfatto ma con la coscienza pulita perché abbiamo fatto non tutto quello che avremmo voluto, ma coi mezzi che avevamo e nelle circostanze abbiamo fatto più del possibile”. Lo ha detto l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, rappresentante Nato, atterrato questa mattina a Fiumicino da Kabul, con l’ultimo volo del ponte umanitario dall’Afghanistan.
“Ho lasciato l’aeroporto di Kabul funzionante in mano agli americani - ha aggiunto - il 26 siamo venuti via e abbiamo portato via i 900 che lo gestivano e le loro famiglie. Un futuro complicato attende l’Afghanistan, i Talebani hanno conquistato un paese che non conoscono, non si aspettavano nemmeno loro una vittoria così e un crollo delle istituzioni che vanno ricostruite. Un Paese più facile da conquistare che da governare. Ora loro sono i jihadisti in doppio petto, non si possono permettere di essere un gruppo militante”.
“Il giorno dell’attentato è stato un giorno tristissimo in cui ho visto sia la solidarietà atlantica e soprattutto di che pasta sono fatti i soldati americani, che hanno perso 12 fratelli e 1 sorella, perché una dei Marines era una donna. Nel giro di due ore, con i morti e i feriti che aumentavano, e con le scene che c’erano fuori dall’aeroporto, siamo riusciti a far ripartire tutto. E stato un momento brutto, anche se ce lo aspettavamo”, ha concluso Pontecorvo.
Con l’ambasciatore, è rientrato in Italia anche il console Tommaso Claudi, immortalato in alcuni scatti fotografici mentre aiuta un bambino afghano all’aeroporto di Kabul. “Grazie per tutto quello che hai fatto, hai onorato il Paese”, gli ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha accolto gli italiani arrivati a Fiumicino. “Sei stato il fratello di tutti noi, siamo stati il primo Paese dell’Unione europea per evacuazioni, complimenti”, ha detto ancora il ministro degli Esteri al console.
Afghanistan, ambasciatore Pontecorvo: “Insoddisfatto ma con la coscienza pulita. Con i mezzi che avevamo fatto più del possibile”
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“Sono insoddisfatto ma con la coscienza pulita. Insoddisfatto perché non abbiamo fatto tutto quello che avremmo voluto ma, con i mezzi che avevamo, abbiamo fatto più del possibile”. Lo ha detto l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, che ha coordinato le operazioni dall’aeroporto di Kabul per la Nato, parlando al suo arrivo a Fiumicino con l’ultimo volo italiano dall’Afghanistan.
Afghanistan, Pontecorvo: “E’ stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita”
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Afghanistan, Pontecorvo: “E’ stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita”
L’ambasciatore Stefano Pontecorvo, che ha coordinato le operazioni dall’aeroporto di Kabul per la Nato, ai microfoni di Rainews24
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“E’ stata un’esperienza che mi cambia la vita, onestamente. Mi sono occupato di Bosnia e di Kossovo, quello che ho visto in queste due settimane non l’avevo visto”, ha detto ancora l’ambasciatore. “All’epoca era brutta roba, questo è diverso. Però ho visto la solidarietà umana all’opera. Soldati e civili hanno fatto l’incredibile per donne, bambini e anziani. Quella è la parte bella, la solidarietà umana, poi professionalmente il fatto che come meccanismo di coordinamento, la NATO funziona”.
Dall’Afghanistan “sono state portate via 120.000 persone, come un capoluogo di provincia”. Lo ha detto a Rainews 24 l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, che ha coordinato le operazioni dall’aeroporto di Kabul per la Nato, all’arrivo a Fiumicino. “Il 40% dei voli” che ha effettuato i ponti aerei “erano non Usa”, ha aggiunto l’ambasciatore sottolineando comunque che le operazioni sono state possibili"grazie alla collaborazione di tutti e all’estrema perizia tecnica degli americani".