Debutta sabato 28 agosto la nona edizione di Vicenza in Lirica

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Debutta sabato 28 agosto la nona edizione di Vicenza in Lirica, la rassegna organizzata dall’ Associazione Concetto Armonico con la direzione artistica di Andrea Castello, che vede ogni anno la città palladiana diventare centro pulsante della musica lirica.

Festival Vicenza in Lirica 2021 “L’Opera è Giovane”

Ad inaugurare il Festival, una delle due nuove produzioni mozartiane presenti nel calendario della stagione: Betulia Liberata,

oratorio sacro in due parti per soli, coro ed orchestra.

Sabato 28 agosto, alle 21, nell’incantevole scenario del Teatro Olimpico, si inaugura la nona edizione del Festival Vicenza in Lirica con la nuova produzione di Betulia Liberata di W.A. Mozart (1756-1791), oratorio sacro su libretto di Pietro Metastasio. Il titolo scelto per l’inaugurazione rientra nel tema che articola gran parte della programmazione del Festival di quest’anno: il 250esimo anniversario del primo dei tre viaggi di Wolfgang Amadeus Mozart con il padre Leopold in Italia, fonte di grandi ispirazioni e suggestioni. Durante il rientro a Salisburgo, i Mozart raggiunsero Padova dove, nel marzo del 1771, il giovane Wolfgang ricevette la commissione dal principe di Aragona Giuseppe Ximenes di scrivere l’oratorio La Betulia Liberata su testo di Pietro Metastasio e ispirata al biblico Libro di Giuditta nel Vecchio Testamento.

L’esecuzione di Betulia Liberata è affidata alle voci di Alessandra Visentin, Caterina Meldolesi, Veronique Valdes, Paola Leoci, Nile Senatore e Patrizio La Placa. Responsabile della parte corale è il coro “Iris Ensemble” di Padova diretto dal Maestro Marina Malavasi. L’accompagnamento musicale è affidato all’Orchestra di Padova e del Veneto, per la prima volta ospite del Festival, diretta dal Maestro Marco Comin.

Lo spettacolo inaugurale rappresenta la preziosa occasione di riscoprire un capolavoro giovanile del vasto catalogo mozartiano, in scena per la prima volta al Teatro Olimpico. Un viaggio musicale nello scrigno del genio di Salisburgo con un appuntamento che vede i musicisti impegnati a mettere in luce, con sensibilità e virtuosismo, l’eleganza e la profondità della partitura alla ricerca continua di spunti ed emozioni.

Il Festival, ideato e promosso dall’associazione Concetto Armonico, gode del sostegno del Ministero della Cultura, della collaborazione, sostegno e patrocinio del Comune di Vicenza, della collaborazione di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Vicenza, dell’Archivio storico Tullio Serafin, del Teatro La Fenice. Gode dell’alto patrocinio del Parlamento Europeo per la serata benefica del 29 agosto e si sviluppa grazie all’appoggio fondamentale di sponsor privati, partner e collaborazioni.

Inoltre è inserito nel cartellone “Vicenza estate 2021 – cultura, spettacoli, divertimento” dell’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza.

Sabato 28 agosto, ore 21 TEATRO OLIMPICO

Betulia Liberata

Inaugurazione del Festival Vicenza in Lirica 2021

Oratorio sacro in due parti per soli, coro ed orchestra, musica di W.A. Mozart, libretto di Pietro Metastasio.

Interpreti: Nile Senatore (Ozia), Alessandra Visentin (Giuditta), Paola Leoci (Amital), Patrizio La Placa (Achior), Caterina Meldolesi (Cabri), Véronique Valdès (Carmi), Orchestra di Padova e del Veneto, Marco Comin (direttore), Coro Iris Ensemble, Marina Malavasi (maestro del coro).

Orchestra di Padova e del Veneto, direttore Marco Comin.

Informazioni, biglietti e prevendite:

Biglietteria in prevendita nel circuito vivaticket.com

Prenotazioni biglietteria@vi cenzainlirica.it

Biglietteria del Teatro Olimpico, dal 24 agosto al 12 settembre, orari 10-12/15-17 (lunedì chiuso).

Biglietto nominativo gradinata centrale: intero € 60,00 – ridotto € 50,00 – convenzionato € 45,00

Biglietto nominativo gradinata laterale: intero € 40,00 – ridotto € 35,00 – convenzionato € 30,00.

Biglietto speciale giovani fino a 25 anni in gradinata laterale: € 15,00 acquistabile in botteghino o su prenotazione.

Profili

Alessandra Visentin, contralto

Una delle voci più interessanti della sua generazione, ha già avuto modo di calcare fra i più importanti palcoscenici del mondo come il Teatro alla Scala, Teatro San Carlo di Napoli, Musikverein di Vienna, Auditorium Nacional de Musica di Madrid, Thèatre des Champs –Elysèes de Paris, Festival di Salisburgo, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Sferisterio di Macerata, Teatro Luciano Pavarotti di Modena, per citarne alcuni. Ha collaborato con direttori quali Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Zubin Mehta, Juraj Valcuha, Franz Welser Most, Riccardo Frizza, Christopher Hogwood, Jean Claude Malgoire, Ottavio Dantone, Andrea Marcon, Federico Maria Sardelli e con registi come Hugo De Ana, Pier Luigi Pizzi, Robert Carsen, Ferzan Ozpetek. Nelle scorse stagioni ha cantato nella Nona Sinfonia di Beethoven con la direzione di Zubin Mehta e la Messa Defunctorum di Paisiello al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti. Nel 2016 il suo debutto al Teatro alla Scala con La Fanciulla del West di G. Puccini diretta da Riccardo Chailly. Tra gli ultimi impegni annovera un tour europeo con Marc Minkowski e Les Musiciens du Louvre e l’inaugurazione di stagione al Teatro San Carlo di Napoli sotto la direzione di Juraj Valcuha. Il 2019 ha segnato il suo ritorno al Teatro alla Scala di Milano per la Manon Lescaut di Puccini sotto la direzione di Riccardo Chailly e al Teatro San Carlo di Napoli per Madama Butterfly per la regia di Ferzan Ozpetek. E’allieva dei contralti Bernadette Manca di Nissa e Sara Mingardo.

Caterina Meldolesi, soprano

nasce a Roma il 24 dicembre 1996 (24 anni). Si diploma in canto con menzione d’onore sotto la guida di Sara Mingardo al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Attualmente fa parte dello Young Artist Program del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

È finalista al Concorso Lirico Internazionale “Giulio Neri” 2021; vincitrice del secondo premio, premio della critica e di due concerti premio (Krasnoyarsk Opera House e Parma in lirica) al Concorso Lirico Internazionale “Salice d’Oro Special Edition” tenutosi al Teatro Coccia di Novara nel 2019. Vince il secondo premio come componente di Duo da camera al Concorso Internazionale di musica vocale da camera “Elsa Respighi”.

Nel Luglio 2016 debutta il ruolo di Second Witch in Dido and Aeneas di Purcell al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Nel luglio 2017 debutta il ruolo di Amore ne L’Incoronazione di Poppea al Teatro Due di Roma con la regia di Cesare Scarton e l’anno successivo debutta nello stesso teatro il ruolo di Proserpina nell’Orfeo di Monteverdi.

Nel repertorio sacro ha eseguito il Requiem di John Rutter, la Messa in Si minore di Bach (Soprano secondo) e lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti.

Ad agosto 2020 ha debuttato il ruolo di Juditha nell’Oratorio Juditha Triumphans di Vivaldi all’inaugurazione del Festival Vicenza in Lirica 2020 a fianco di Sara Mingardo nel ruolo di Oloferne e Vivica Genaux nel ruolo di Vagaus con la direzione di F. Erle.

A luglio del 2021 debutterà al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino nel ruolo de “La Fanciulla” nella Siberia di Umberto Giordano con la regia di Roberto Andò e direzione di Gianandrea Noseda, con Sonya Yoncheva nel ruolo protagonista.

Véronique Valdès, mezzosoprano

Nata in Svizzera, Véronique Valdès si appassiona presto alle arti della scena e si diploma come attrice. Successivamente intraprende gli studi di canto lirico e ottiene il Master in Vocal Performance al Mannes College di New York. Vincitrice della prestigiosa Borsa Swiss Migros Kulturprozent, è anche una giovane artista della Residenza Mozart del Festival d’Aix-en-Provence, e del Britten-Pears Young Artist Programme (Inghilterra). Segue le masterclass di Sara Mingardo, Ann Hallenberg, Ann Murray, Andreas Scholl, Jennifer Larmore, Davide Livermore.

Alla Fenice di Venezia, interpreta il ruolo di Nomio (Dorilla in Tempe, Vivaldi) sotto la direzione di Diego Fasolis, ruolo che riprende all’Opera Nazionale d’Irlanda per il Festival di Wexford. A New York, indossa i panni dei ruoli di Lucretia (The Rape of Lucretia, Britten) e Donna Rosa (Il Postino, Catán) con la Mannes Opera diretta da Joseph Colaneri, in più il ruolo dell’Enfant (L’Enfant et les Sortilèges, Ravel) con la Bare Opera sotto la direzione di Sesto Quatrini, e Madame de la Haltière (Cendrillon, Massenet) diretta da David Jackson. A Londra, interpreta Ottone (L’Incoronazione di Poppea, Monteverdi) con l’Hampstead Garden Opera. In Svizzera canta il ruolo di Ruggiero (Alcina, Haendel) con l’Ouverture-Opéra, Viscardo (Bianca e Fernando, Bellini) con l’ Opera St. Moritz, Flora (La Traviata, Verdi) con il Concertus Saisonnus.

Véronique Valdès si produce attivamente in recital e in oratori sacri. Canta a New York per i Bulgarian Concert Evenings e il Consolato Generale di Svizzera; a Beirut per l’Ambasciata di Svizzera; in Inghilterra per la Britten-Pears Fondazione; a Nantes per il Festival des Art’Scènes; in Svizzera con l’Orchestre de Chambre de Lausanne, l’Orchester der Universität Basel, l’Ensemble Baroque de Joux, Mélodies passagères; il Festival della Cité de Lausanne, La Schubertiade, Les Chambristes, i festivals Piano à St-Ursanne et Piano à Porrentruy.

Prossimamente: Lazuli (L’Étoile, Chabrier) presso l’Oper im Park a Basilea ; Il ruolo della “Cantante Lirica” per lo spettacolo Sugar Dance di Marie-Caroline Hominal a Losanna ; un recital presso il Festival Piano à Saint-Ursanne in Svizzera ; Maria- Bianca in La Cantatrice Mauve chez Molière, spettacolo di e con Jean-Pierre Althaus in tournée in Svizzera.

Marco Comin, direttore

Il veneziano Marco Comin è considerato uno dei direttori d’orchestra più entusiasmanti e versatili delle ultime generazioni. Oltre che un richiesto direttore sinfonico e d’opera, è anche un apprezzatissimo specialista di musica barocca. La sua passione comunicativa e la sua naturalezza eloquente si fondono in interpretazioni avvincenti e al contempo sensibili e raffinate.

Appena terminati gli studi di direzione d’orchestra alla Hochschule für Musik ‘H. Eisler’ di Berlino, nel 2005 Marco Comin viene assunto come secondo Kapellmeister dal Deutsches Nationaltheater di Weimar. Tre anni dopo diventa primo Kapellmeister e vice Generalmusikdirektor del Teatro di Stato di Kassel.

Dal 2012 al 2017 è direttore musicale dello Staatstheater am Gärtnerplatz di Monaco di Baviera. Ai successi di La sonnambula, Aida, Peter Grimes (B. Britten), Jeanne d’Arc au Bûcher (A. Honegger) e di molte altre opere dell’otto e novecento, si affianca la rivelazione di Marco Comin anche come interprete del barocco. Profondo conoscitore della prassi esecutiva e della retorica musicale del XVII e XVIII secolo, Comin infonde all’orchestra uno stile storicamente informato, portandola a brillare sia in produzioni d’opera (in particolare di Händel e Purcell) che in stagioni concertistiche barocche da lui stesso ideate e curate.

Marco Comin è direttore ospite della Staatsoper di Stoccarda, dell’Opera di Stato di Budapest, dell’Opera di Graz, dell’Aalto Theater Essen, del Teatro di Koblenz e del Teatro dell’opera di Brema. Inoltre ha diretto concerti alla guida dei Münchner Philharmoniker, Philharmonie Essen, Dortmunder Philharmoniker, Nordwest Deutsche Kammerphilharmonie, Bremer Philharmoniker, Augsburger Philharmoniker e Südwestdeutsche Philharmonie Konstanz.

Precedentemente allo studio della direzione d’orchestra, Marco Comin ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio Musicale “B. Marcello” e storia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha inoltre frequentato corsi di interpretazione musicale tenuti da Nikolaus Harnoncourt ed è stato assistente di Christopher Hogwood.

Orchestra di Padova e del Veneto

Fondata nell’ottobre 1966, l’Orchestra di Padova e del Veneto si è affermata come una delle principali orchestre italiane. Realizza circa 120 tra concerti e recite d’opera ogni anno, con una propria Stagione a Padova, concerti in Regione, per le più importanti Società di concerti e Festival in Italia e all’estero.

La direzione artistica e musicale dell’Orchestra è stata affidata a Claudio Scimone (dalla fondazione al 1983), Peter Maag (direttore principale, 1983-2001), Bruno Giuranna, Guido Turchi, Mario Brunello (direttore musicale, 2002-2003), Filippo Juvarra. Nel settembre 2015 Marco Angius ha assunto l’incarico di direttore musicale e artistico.

L’OPV annovera collaborazioni con i nomi più insigni del concertismo internazionale, tra i quali si ricordano M. Argerich, V. Ashkenazy, I. Bostridge, R. Chailly, R. Goebel, P. Herreweghe, S. Isserlis, L. Kavakos, T. Koopman, R. Lupu, M. Maisky, Sir N. Marriner, V. Mullova, O. Mustonen, A.S. Mutter, M. Perahia, I. Perlman, S. Richter, M. Rostropovich, K. Zimerman.

A partire dal 2015, su ideazione di Marco Angius, l’OPV ha ospitato Salvatore Sciarrino come compositore in residenza realizzando il primo ciclo di Lezioni di suono, esperienza che si è poi rinnovata nelle Stagioni successive con Ivan Fedele, Giorgio Battistelli, Nicola Sani e Michele dall’Ongaro.

L’Orchestra è protagonista di una nutrita serie di trasmissioni televisive per Rai5 oltre che di una vastissima attività discografica che conta più di 60 incisioni per le più importanti etichette.

È sostenuta da Ministero della Cultura, Regione del Veneto e Comune di Padova.

Diario segreto rivela piano fallito sventare II guerra mondiale

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Sabato 12 settembre 2015 - 12:05

Diario segreto rivela piano fallito sventare II guerra mondiale

Ambasciatore Urss a Londra e Churchill provarono, non riuscirono

Mosca, 12 set. (askanews) – Il diario segreto dell’ambasciatore sovietico a Londra rivelerebbe le opportunità sprecate di prevenire l’attacco di Hitler contro l’Unione Sovietica. L’autore è Ivan Maisky, ambasciatore sovietico alla Corte di St. James nel periodo 1932-1943. Il suo diario, scoperto in un archivio da uno storico dell’Università di Oxford, Gabriel Gorodetsky, sarà pubblicato in un unico volume di 560 pagine a fine mese. Lo rivela il quotidiano britannico The Independent.

Maisky parlava un inglese impeccabile, e frequentò i salotti dell’elite di Londra, impressionando tutti con la sua acuta intelligenza e l’abilità nelle pubbliche relazioni. Tanto più che durante le terribili purghe di fine anni ’30, quasi ogni ambasciatore sovietico in tutto il mondo fu richiamato per avere contatti sospetti con gli stranieri. Maisky non solo era cosmopolita, era ebreo – di per sé sufficiente per attirare i sospetti di Stalin – e non era un comunista. Ma soprattutto, cosa, ancora più pericolosa, teneva un diario, franco e ben scritto, giorno per giorno, dei suoi anni londinesi.

Il libro pieno di deliziose vignette, contiene anche una magnifica descrizione della giornata degli ambasciatori, convocati a Buckingham Palace per presentare le credenziali al neo incoronato re Giorgio VI. Maisky era giudicato un “bravo ragazzo” che si comportava correttamente in presenza reale, a differenza dell’uomo di Hitler Joachim von Ribbentrop, che aveva salutato il re con saluto nazista. In questo racconto vi è persino la presenza delle due piccole principesse, Elisabetta e Margaret, vestite di rosa, e molto emozionate. “Hanno cominciato a ridere, e poi a comportarsi male, con notevole imbarazzo della regina”, appunta.

Ma oltre ai deliziosi aneddoti del genere, c’è la storia di una grande occasione mancata. Non appena Hitler volse gli occhi minacciosi verso la Cecoslovacchia, Maisky e il suo principale a Mosca, Maxim Litvinov, avevano lottato per ottenere dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dall’Unione Sovietica un’azione comune efficace per proteggere la democrazia, funzionante solo in Europa orientale.

Maisky racconta in particolare di due contatti con Winston Churchill. Il primo nel novembre del 1937, a un banchetto in onore del Re del Belgio, durante il quale la loro conversazione “animata ed estesa” è stata interrotta da Re Giorgio, che a quanto pare supponeva che Churchill avrebbe potuto essere compromesso dalla compagnia dell’ambasciatore sovietico. Poi nel settembre successivo, Churchill aveva invitato Maisky ad una cena per proporre un sistema per evitare la guerra. Ci doveva essere una nota collettiva firmata congiuntamente dai governi britannico, francese e sovietico che fosse un monito a Hitler dai suoi piani di espansione, e avrebbe potuto essere l’inizio di una nuova alleanza: l’asse Londra-Parigi-Mosca.

Ma Churchill era disperatamente preoccupato del fatto che Stalin stesse spazzando via l’alto comando dell’Armata Rossa, con i rapporti di arresti ed esecuzioni che riempivano la stampa sovietica. E comunque quella di Churchill, all’epoca naturalmente, era una voce nel deserto in un momento in cui la politica di Neville Chamberlain, primo ministro del Regno Unito dal 28 maggio 1937 al 10 maggio 1940, era la più popolare. E così la storia andò diversamente, purtroppo per tutti.

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STAR DEL CONCERTISMO INTERNAZIONALE A MILANO PER IL FESTIVAL “A TUTTO BRAHMS” DEI POMERIGGI MUSICALI

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Si comincia il 2 giugno con il violinista Julian Rachlin con George Pehlivanian sul podio

Teatro Dal Verme

mercoledì 2 giugno ore 17 e ore 20 / Concerto per violino op. 77

giovedì 3 giugno ore 17 e ore 20 / Sinfonia n. 1 op. 68

“A tutto Brahms” è il nuovo festival dei Pomeriggi Musicali per riportare a Milano dopo la pandemia le grandi star del concertismo internazionale e accogliere nuovamente il pubblico al Teatro Dal Verme dal 2 al 24 giugno con una formula innovativa, un percorso narrativo in più tappe che lega i concerti alle quattro sinfonie del compositore tedesco, presentandoli in concerti in giorni contigui, così da permettere la presenza a un maggior numero di pubblico e una rinnovata possibilità di ascolto del a musica dal vivo. Lo schema generale prevede il mercoledì alle ore 17 e alle ore 20 una doppia esecuzione dei concerti brahmsiani, mentre il giovedì sempre alle ore 17 e alle ore 20 quella delle sinfonie. Accanto all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali solisti e direttori di fama internazionale, per festeggiare insieme la ripresa delle attività.

Primo appuntamento al Teatro Dal Verme mercoledì 2 giugno (ore 17 e ore 20) con il celebre violinista Julian Rachlin interprete del Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 77 e la bacchetta di George Pehlivanian che giovedì 3 giugno (ore 17 e ore 20) sarà poi impegnato anche nella Sinfonia n. 1 in Do minore op. 68.

Rachlin, violinista (ma anche violista e direttore d’orchestra) austriaco di origine lituana, è fra gli artisti più apprezzati della scena internazionale contemporanea, ospite delle grandi istituzioni musicali. Nel 1988, a soli 14 anni, ha vinto l’Eurovision Young Musician of the Year e successivamente è stato il più giovane solista a esibirsi con i Wiener Philharmoniker sotto la direzione di Riccardo Muti. Le sue registrazioni per Sony Classical, Warner Classics e Deutsche Grammophon hanno riscontrato un grande successo di pubblico e critica. Inoltre Julian Rachlin, ambasciatore UNICEF, investe molte energie nell’educazione e nella beneficienza. Suona uno Stradivari “ex Liebig” del 1704, gentilmente concesso in prestito dalla Dkfm Angelika Prokopp Privatstiftung. Le sue corde sono sponsorizzate da Thomastik-Infeld.

Al Dal Verme – per i concerti d’apertura del festival “A tutto Brahms” mercoledì 2 giugno (ore 17 e ore 20) – Julian Rachlin eseguirà il Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 77, «regno del canto, del lirismo incantato, dell’effusione melodica: qualità che il suo autore attribuiva al luogo in cui la composizione aveva visto la luce nell’estate 1878, il borgo lacustre di Pörtschach sul Wörther See, […]. Musica, dunque, come riflesso della natura incontaminata della Carinzia, […]. Il concerto nasce evidentemente anche dallo stato di grazia d’una pienezza sentimentale: forse l’influsso benefico del primo degli otto viaggi in Italia, forse la collaborazione con l’amico e sodale d’una vita, il formidabile violinista ungherese Joseph Joachim, che contribuì alla redazione della parte violinistica» (Raffaele Mellace

Nella seconda giornata festivaliera, giovedì 3 giugno (ore 17 e ore 20) George Pehlivanian – direttore statunitense di origine armena, ma nato a Beirut, già sul podio per il Concerto per violino in programma giorno 2 giugno – dirigerà la Sinfonia n. 1 in Do minore op. 68 di Brahms, frutto di vent’anni di esitazioni, fino al compimento (1874-76) nella solitaria isola di Rügen nel Mar Baltico, definita dal direttore Hans von Bülow come la “Decima” di Beethoven. «Col debutto sinfonico – scrive Raffaele Mellace – Brahms compie tre operazioni. Dimostra, nel 1876 in cui Wagner vara a Bayreuth la Tetralogia, la possibilità di rifondare una monumentalità sinfonica che dia voce autentica al tormentato intimismo tardoromantico. Realizza un caso da manuale dell’angoscia dell’influenza di Harold Bloom: la malinconia che prende l’autore più tardo (Johannes) di fronte all’ombra intimidente di una figura paterna (Ludwig) che rischia di reprimerne l’identità. […] Infine, la Prima dice molto su Brahms, quasi romanzo di formazione dell’accidentato percorso dell’avverarsi della profezia di Schumann, che nelle sonate per pianoforte brahmsiane scorgeva «sinfonie velate»: “Se egli calerà la sua bacchetta magica dove la potenza della musica infonde la sua forza, nel coro e nell’orchestra, allora ci verranno dischiuse prospettive ancora più magnifiche dei segreti del regno dello spirito”.

Il festival “A tutto Brahms” prosegue mercoledì 9 giugno (ore 17 e ore 20) con il Doppio concerto per violino e violoncello in La minore op. 102 con due star come Sergej Krylov e Mischa Maisky diretti da Donato Renzetti che giovedì 10 giugno invece dirigerà la Sinfonia n. 3 in Fa maggiore op. 90.

Terza settimana mercoledì 16 giugno (ore 17 e ore 20) con il Concerto per pianoforte n. 1 in Re minore op. 15 affidato a Louis Lortie e sul podio ancora Donato Renzetti impegnato giovedì 17 giugno (ore 17 e ore 20) nella Sinfonia n. 4 in Mi minore op. 98.

Si chiude con la quarta settimana di programmazione con il ritorno sul podio del direttore musicale James Feddeck mercoledì 23 giugno (ore 17 e ore 20) con l’ultimo grande solista ospite Pierre-Laurent Aimard che esegue il Concerto per pianoforte n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83 e poi giovedì 24 giugno (ore 17 e ore 20) con la Sinfonia n. 2 in Re maggiore op. 73.

Teatro Dal Verme

mercoledì 2 giugno ore 17 e ore 20

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Direttore George Pehlivanian

Violinista Julian Rachlin

Johannes Brahms (1833-1897)

Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 77

Allegro non troppo

Adagio

Allegro giocoso, ma non troppo vivace.

Teatro Dal Verme

Giovedì 3 giugno ore 17 e ore 20

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Direttore George Pehlivanian

Johannes Brahms (1833-1897)

Sinfonia n. 1 in Do minore per orchestra op. 68

Un poco sostenuto. Allegro

Andante sostenuto

Un poco allegretto e grazioso

Finale. Adagio. Più andante. Allegro non troppo, ma con brio

Julian Rachlin violino

Julian Rachlin, violinista, violista e direttore d’orchestra, è uno dei musicisti più brillanti e apprezzati nel nostro tempo. Nel corso dei suoi primi anni di carriera si è esibito come solista insieme alle orchestre più prestigiose e ai più grandi direttori. Si è recentemente imposto come direttore di grande successo, apprezzato per lo stile dinamico e le interpretazioni vibranti, forte di una presenza sempre maggiore sui palcoscenici internazionali. È Direttore ospite principale della Royal Northern Sinfonia, dell’Orchestra Filarmonica di Turku e dell’Orchestra Sinfonica di Kristiansand. Nato in Lituania, Rachlin è emigrato a Vienna nel 1978. Ha studiato violino con Boris Kuschnir al conservatorio di Vienna e con Pinchas Zukerman. Dopo aver vinto il premio “Young Musician of the Year” al Concorso Eurovision del 1988 è stato il più giovane musicista di sempre a suonare con i Wiener Philharmoniker, debuttando con Riccardo Muti. Sotto suggerimento di Mariss Jansons, Rachlin ha studiato direzione d’orchestra con Sophie Rachlin. Da settembre 1999 è membro della facoltà di violino presso l’Università della Musica e delle Arti della città di Vienna. Le sue registrazioni per Sony Classical, Warner Classics e Deutsche Grammophon sono state acclamate dalla critica. Rachlin, Goodwill Ambassador per l’UNICEF, è impegnato in opere di sensibilizzazione verso lo studio e il volontariato. Julian Rachlin suona un “ex Liebig” Stradivari del 1704 e una viola Lorenzo Storioni del 1785, gentilmente concessi in prestito dalla Dkfm. Angelika Prokopp Privatstiftung. Le corde dei suoi strumenti sono sponsorizzate da Thomastik-Infeld.

George Pehlivanian Direttore

Americano d’adozione, George Pehlivanian ha studiato direzione d’orchestra a Los Angeles con Boulez, Maazel e Leitner. Primo artista americano a conseguire il Primo premio al Concorso Internazionale per Direttori d’orchestra di Besançon, si è imposto da quel momento come uno dei direttori più coinvolgenti della propria generazione. Ha debuttato alla Long Beach Opera di Los Angeles e in seguito ha diretto La traviata al l Kirov di San Pietroburgo. Ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico e Musicale dell’Orchestra Filarmonica Slovena e il ruolo di Primo Direttore Ospite in molte prestigiose istituzioni. Ha diretto molte delle orchestre più importanti del mondo, e notevoli sono le collaborazioni anche in ambito italiano. Ha inoltre preso parte a prestigiosi festival internazionali. Annovera collaborazioni con molti solisti di grande prestigio, tra cui: Vengerov, Maisky, Repin, Ax, Raimondi, Freni, Furlanetto. Numerose le sue incisioni discografiche per BMG, EMI/Virgin Classics, Chandos e Studio SM.

Biglietteria

I biglietti hanno un costo di euro 10 o euro 8 (speciale abbonati alla 76a Stagione) per i concerti delle ore 17; euro 15 o euro 12 (speciale abbonati alla 76a Stagione), euro 5 (speciale ridotto under25) per i concerti delle ore 20.

In ottemperanza alle normative vigenti, gli abbonamenti e i biglietti sono nominativi; i posti non distanziati sono occupati da congiunti conviventi; all’ingresso viene rilevata la temperatura corporea; è obbligatorio disinfettare le mani all’ingresso; è obbligatorio indossare sempre le mascherine, sedere al posto assegnato e seguire le indicazioni del personale e della segnaletica.

Vendita online www.ticketone.it

Informazioni

Teatro Dal Verme

via San Giovanni sul Muro, 2 - 20121, Milano

Tel. 02 87 905 – www.ipomeriggi.it

Il servizio informazioni presso il Teatro Dal Verme è aperto dal martedì al sabato dalle 11 alle 19.

Segui le pagine istituzionali facebook: @teatrodalverme @orchestraipomeriggimusicali @ipomeriggi

Comunicato Stampa